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Conosciuto sul grande schermo con il titolo “La leggenda del pianista sull'oceano” (con Tim Roth nella parte di Novecento e per la regia del nostro Giuseppe Tornatore), all'uscita nelle sale è stato campione d'incassi ed osannato da pubblico e critica. Più che un monologo, come recita il suo sottotitolo, Novecento è quasi una poesia. E' uno dei rari esempi contemporanei di poetica prestata al teatro e pertanto scivola nelle orecchie e negli occhi degli spettatori proprio come una nave galleggia placida sull'Oceano.
Baricco ci fa fare infatti la conoscenza, tramite il trombettista che narra la vicenda, di questo misterioso ed affascinante personaggio, ovvero Danny Boodmann T.D. Lemon Novecento, che nacque sul transatlantico Virginian, presumibilmente da poveri emigranti che lo avevano lasciato dentro uno scatolone di limoni poggiato sopra al pianoforte della sala da ballo di prima classe. Il bambino venne così trovato ed adottato, del tutto illegalmente, da un marinaio, e da allora cresce e vive sempre su quella nave, senza mai mettere piede a terra. Divenuto adulto lavora come pianista, con capacità assolutamente fuori dal normale (memorabile la scena del “duello musicale” col sedicente “inventore del jazz”), nell'orchestra del Virginian, dove appunto il narratore, ad un certo punto viene assunto come trombettista e fa così la sua conoscenza. I due stringeranno in questo modo un'amicizia indissolubile, più forte anche di qualsiasi separazione. La vicenda poi si snoda nella descrizione dei tratti sempre più curiosi di Novecento, il quale appunto pur non avendo mai visto al di là del parapetto della nave, era in grado, mentre suonava, di visitare tutto il mondo e poi descrivere ogni particolare alla perfezione. Questo sarà alla fine anche il suo modo, in fondo, di incantare i suoi sogni ed i suoi desideri, per non affrontare mai l'immensità della terra e della vita...
La genialità di Baricco sta nel presentare questa intensa e romantica vicenda di fantasia, come si trattasse di cabaret anni '30, con un narratore/imbonitore/comico, jazz, lustrini e paiettes, per comunicarci in fondo quanto siamo ricchi e fortunati noi, che in quel mondo reale e non confinati in una nave, ci viviamo tutti i giorni...